Scritta da Francesco Scardamaglia e Nicola Lusuardi, la sceneggiatura ripercorre la vicenda dell'aristocratica "sventurata" Suora Virginia de Leyva, la cui figura campeggia al centro di una pagina tenebrosa dei "Promessi Sposi" manzoniani. La protagonista è una delle figure più affascinanti della letteratura europea. Realmente esistita nei primi anni del XVII secolo, Virgina Maria de Leyva, bellissima e innamorata della vita, tenta di sfuggire al destino stabilito per lei dal padre: l'internamento in un convento. Ma la promessa di aiuto da parte della madre e l'amore per un giovane principe riesce a sottrarla al suo destino. Chiusa in convento contro la sua volontà, Virginia cerca di riprendersi la vita cui era stata costretta a rinunciare e intreccia una relazione clandestina con un giovane nobile, Paolo Osio, da cui ha una figlia, Marianna, amatissima. Ma anche questa illusione di normalità è destinata a dissolversi. Per sfuggire al ricatto di due novizie Osio ricorre al delitto. E Virginia nel corso di un clamoroso processo, viene condannata a tredici anni di segregazione completa. Sopravvissuta alla condanna, Virginia, appena libera, cerca di rintracciare la figlia che ha perduto. Di recente è stato pubblicato per la prima volta il resoconto del processo. Da questi atti, e ancora più dalle lettere finora sconosciute tra Suor Virginia e il Cardinale Federigo Borromeo, emerge un personaggio di donna di straordinario interesse, la protagonista di una vita piena di passione. Attraverso il peccato e la sua successiva espiazione, Virginia mostra che è possibile per un essere umano sopravvivere ad ogni tempesta. "Virginia" è una co-produzione Rai Fiction, Compagnia Leone Cinematografica, Televisio de Catalunya e Factotum (Barcellona), prodotta da Francesco e Federico Scardamaglia. Dieci le settimane di lavorazione tra autentici castelli (La Manta), conventi e chiese (L'Abbazia di Staffarda) e dimore patrizie (Casa Cavassa) in varie località del Piemonte, a Tarragona (Spagna) e nei dintorni di Roma.